Coming as soon as possible...
Due Lune Teatro Tenda
venerdì 1 maggio 2020
lunedì 24 giugno 2019
Amore, distruzione e disparità
Video Prodotto dai ragazzi a conclusione del loro percorso di alternzanza scuola-lavoro presso la nostra struttura. La tecnica utilizzata è quella dello stop motion e del montaggio in digitale.
mercoledì 17 ottobre 2018
Wilde legge wilde
Sabato 17 novembre ore 21,30 - Teatro Tenda Due Lune Tricase
WILDE LEGGE WILDE
La voce di Wilde per gli scritti di Wilde: estratti da opere di Oscar Wilde si concatenano sulla scena attraverso la voce di Michele Wilde in una sorta di palindromia generazionale.
mercoledì 10 ottobre 2018
Alice in superficie
Sabato 10 novembre ore 21,30 - Teatro Tenda Due Lune, Tricase
Alice in superficie è un gioco del senso e del non senso, un caos-cosmos, dimensioni che si spiegano e si ritraggono in effetti non causali del tempo, parole insolite, codici e decodificazioni; un contenuto ed un contenitore psicoanalitico profondo che derivano da una precisa necessità ed anche da un bisogno: trovare un linguaggio per ciò che non può essere espresso in altra maniera.
Lo spettacolo, dal punto di vista filosofico, rappresenta un’ascesa dalla profondità delle viscere (la caverna con le sue ombre), in cui ogni corpo è mescolanza escremenziale del morto orale, verso la superficie incorporea delle quasi cause che producono effetti/eventi degli espressi e del divenire folle. La superficie è sempre continuo spiegamento di profondità piegate; in superficie il linguaggio esplode, le parole si rigonfiano, si spezzano e si ricompongono in nuovi significanti in cerca di significati. L’evento in superficie è l’espresso o l’attributo, dove si ha a che fare con il paradosso per cui l'evento non è mai fuori dal linguaggio, non è uno stato di cose, eppure deve avere un correlato reale.
Alice in superficie, infine, riverbera la dualità universale delle cose, che richiama il tema del doppio e si inserisce quindi sulla molteplicità del conflitto nella natura umana, che, nello spettacolo, si esprime in un continuo ed ineffabile scambio di ruolo, in cui la vittima è anche il carnefice. Una crisi del senso che ben rispecchia la perdita d’identità tipica della società post moderna, e che fatica ad accettare i nuovi paradigmi culturali che il processo di liberazione e condivisione della personalità richiede.
Alice in superficie è un gioco del senso e del non senso, un caos-cosmos, dimensioni che si spiegano e si ritraggono in effetti non causali del tempo, parole insolite, codici e decodificazioni; un contenuto ed un contenitore psicoanalitico profondo che derivano da una precisa necessità ed anche da un bisogno: trovare un linguaggio per ciò che non può essere espresso in altra maniera.
Lo spettacolo, dal punto di vista filosofico, rappresenta un’ascesa dalla profondità delle viscere (la caverna con le sue ombre), in cui ogni corpo è mescolanza escremenziale del morto orale, verso la superficie incorporea delle quasi cause che producono effetti/eventi degli espressi e del divenire folle. La superficie è sempre continuo spiegamento di profondità piegate; in superficie il linguaggio esplode, le parole si rigonfiano, si spezzano e si ricompongono in nuovi significanti in cerca di significati. L’evento in superficie è l’espresso o l’attributo, dove si ha a che fare con il paradosso per cui l'evento non è mai fuori dal linguaggio, non è uno stato di cose, eppure deve avere un correlato reale.
Alice in superficie, infine, riverbera la dualità universale delle cose, che richiama il tema del doppio e si inserisce quindi sulla molteplicità del conflitto nella natura umana, che, nello spettacolo, si esprime in un continuo ed ineffabile scambio di ruolo, in cui la vittima è anche il carnefice. Una crisi del senso che ben rispecchia la perdita d’identità tipica della società post moderna, e che fatica ad accettare i nuovi paradigmi culturali che il processo di liberazione e condivisione della personalità richiede.
lunedì 1 ottobre 2018
domenica 19 novembre 2017
Gozzano remix

sabato 25 novembre ore 21 - Teatro Tenda Due Lune Tricase
Lo spettacolo parte
da un’intelaiatura scenica che ha come punto d’inizio e di riferimento una
delle poesie più conosciute di Guido Gozzano,”La signorina Felicita – ovvero la
felicità”, e costruisce l’azione riagganciandosi ed estrapolando i numerosi
riferimenti poetici di altri autori in essa contenuti, per arrivare a produrre
sulla scena un componimento poetico originale.
Info e prenotazioni:
Produzione: Due
Lune Teatro Tenda
Compagnia: Due
Lune Teatro
Genere: Teatro-danza-musica
Durata: 60
minuti
Fascia d’età consigliata: per tutti
Regìa, drammaturgia: Jean-Baptiste Le Flaneur
Con: Marcello Sanapo, Lara Coclite (danza, coreografie), Francesco Probo(musica, loop sonori, effetti)
Disegno luci, regia audio, luci e macchine di scena: Valentina Piscopiello, Giovanni Probo
Due Lune Teatro
Tenda via A. Micetti, 2 73039 – Tricase(Le)
tel. +39 328 1569326
Portale web: www.teatrotendaduelune.org
Fb: due lune teatro tenda
giovedì 5 ottobre 2017
sabato 23 settembre 2017
martedì 28 febbraio 2017
EVENTI MARZO-MAGGIO 2017
Nel link in basso il flyer degli eventi in programma al Teatro Tenda per la primavera:
L’ingresso agli spettacoli è libero.Libero è diverso da gratis.
Sostieni il teatro con una donazione:
con la tua donazione oltre a sostenere le attività del teatro, difendi la tua libertà e
consenti al Teatro Tenda di rimanere uno spazio “Libero”.
L’ingresso agli spettacoli è libero.Libero è diverso da gratis.
Sostieni il teatro con una donazione:
con la tua donazione oltre a sostenere le attività del teatro, difendi la tua libertà e
consenti al Teatro Tenda di rimanere uno spazio “Libero”.
sabato 21 gennaio 2017
mercoledì 16 novembre 2016
ALICE
Sabato 26 novembre ore 21,00 - "Alice"
youtube: https://www.youtube.com/watch?v=LtfHZeQrRKU
Mail: dueluneteatrotenda@gmail.com
Alice, spettacolo ispirato ad “Alice nel paese delle meraviglie” e “ Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò ” di Lewis Carrol, è uno studio dimensionale e degli effetti di superficie del dispiegamento del linguaggio.
Alice è un gioco del senso e del non senso, un caos-cosmos, dimensioni che si spiegano e si ritraggono in
effetti non causali del tempo, parole insolite, codici e decodificazioni; un contenuto ed un contenitore
psicoanalitico profondo, un formalismo logico e linguistico esemplare.
Produzione: Due Lune Teatro Tenda
Compagnia: Due Lune Teatro
Genere: teatro sperimentale e di ricerca
durata: 40 mn.
età: dai 12 anni
Regia: Giovanni Probo
Con:
Marcello Sanapo
Lara coclite
Francesco Probo
Giovanni Probo
duelune teatrotenda via A. Micetti, 2 - 73039 Tricase(Le)
tel. +39 328 1569326
Portale web: www.teatrotendaduelune.org
Compagnia: Due Lune Teatro
Genere: teatro sperimentale e di ricerca
durata: 40 mn.
età: dai 12 anni
Regia: Giovanni Probo
Con:
Marcello Sanapo
Lara coclite
Francesco Probo
Giovanni Probo
duelune teatrotenda via A. Micetti, 2 - 73039 Tricase(Le)
tel. +39 328 1569326
Portale web: www.teatrotendaduelune.org
youtube: https://www.youtube.com/watch?v=LtfHZeQrRKU
Mail: dueluneteatrotenda@gmail.com
mercoledì 9 novembre 2016
Hamlet porn suite
sabato 12 novembre ore 21 - "Hamlet porn suite" spettacolo inazionabile in tre disatti e sprologo.
Regia: Giovanni Probo
con: Giovanni Probo, Patrizia Bortone
E’ uno spettacolo scaturito da un lavoro di ricerca
sulla mente estatica,attraverso uno studio degli scritti
di Elvio Fachinelli;
l’estasi intesa come desoggettivazione e fusione
del soggetto nell’oggetto, dunque senza più la possibilità
di un io de-siderante, nell’unico oggetto possibile, im-materiale,
eterno ed infinito, ed in quanto tale unico soggetto:
è ciò che avviene nelle estasi mistiche dei santi. Non vi è, dunque,
alcuna possibilità di comunicazione, e l’azione non può avvenire
se non nella sua sprogettazione, in un atto di incoscienza
o, come avviene nell’Amleto di Shakespeare e Laforgue
a cui lo spettacolo si ispira, l’azione è puramente de-pensata,
senza che nulla avvenga se non nella mente dell’autore.
In un simile contesto non vi è alcuna possibilità di finzione
e di messa in scena, lo spettacolo è un mettere fuori dalla scena,
creando con ciò un vuoto-matrice di ogni realtà.
Regia: Giovanni Probo
con: Giovanni Probo, Patrizia Bortone
E’ uno spettacolo scaturito da un lavoro di ricerca
sulla mente estatica,attraverso uno studio degli scritti
di Elvio Fachinelli;
l’estasi intesa come desoggettivazione e fusione
del soggetto nell’oggetto, dunque senza più la possibilità
di un io de-siderante, nell’unico oggetto possibile, im-materiale,
eterno ed infinito, ed in quanto tale unico soggetto:
è ciò che avviene nelle estasi mistiche dei santi. Non vi è, dunque,
alcuna possibilità di comunicazione, e l’azione non può avvenire
se non nella sua sprogettazione, in un atto di incoscienza
o, come avviene nell’Amleto di Shakespeare e Laforgue
a cui lo spettacolo si ispira, l’azione è puramente de-pensata,
senza che nulla avvenga se non nella mente dell’autore.
In un simile contesto non vi è alcuna possibilità di finzione
e di messa in scena, lo spettacolo è un mettere fuori dalla scena,
creando con ciò un vuoto-matrice di ogni realtà.
mercoledì 2 novembre 2016
Doi Lampi in concerto
Sabato 05 novembre ore 21,00
Doi Lampi in concerto:
Donatello Pisanello - organetti
Lamberto Probo - percussioni
Donatello Pisanello - organetti
Lamberto Probo - percussioni
I fondatori di Officina Zoè in un duo che ripercorre una ventennale esperienza musicale in comune.
Avant Folk con organetti e percussioni tra tradizione e innovazione, rivisitazioni e improvvisazioni, ieri e oggi in un mix di etno, jazz, avanguardia e sperimentazione ai limiti
del minimalismo melodico e della psichedelia, tutto di radice salentina.
Avant Folk con organetti e percussioni tra tradizione e innovazione, rivisitazioni e improvvisazioni, ieri e oggi in un mix di etno, jazz, avanguardia e sperimentazione ai limiti
del minimalismo melodico e della psichedelia, tutto di radice salentina.
sabato 1 ottobre 2016
giovedì 28 luglio 2016
GOZZANO REMIX
giovedì 28 luglio 2016 ore 21,00 - Teatro - Gozzano remix:
Superamento della prosa in nuovi linguaggi scenici, armonizzando elementi poetici pre-esistenti in nuove forme;
omaggio (poco conformista) al cantore delle piccole cose.
Regia: Giovanni Probo
con
Marcello Sanapo
Lara Coclite/danza
Francesco Probo/musica
omaggio (poco conformista) al cantore delle piccole cose.
Regia: Giovanni Probo
con
Marcello Sanapo
Lara Coclite/danza
Francesco Probo/musica
GOZZANO REMIX
lunedì 20 giugno 2016
Due Lune Teatro Tenda: Rassegne
Due Lune Teatro Tenda: Rassegne:
Pubblichiamo il flyer per il web della rassegna "Teatro inutile", che comprende anche la tessera socio 2016, da stampare, ritagliare e consegnare all'ingresso. Con la quota socio minima oltre a sostenere le attività dell'associazione si ottiene l'abbonamento per uno spettacolo/evento a scelta fra quelli proposti; salendo con il sostegno si potrà assistere a due/quattro spettacoli/eventi, mentre con la donazione massima si potrà seguire un laboratorio a scelta e l'intera stagione estiva di eventi/spettacoli.
La partecipazione agli spettacoli/eventi/laboratori sarà libera per chi non ha la possibilità di versare la quota sociale prevista.
Grazie.
Pubblichiamo il flyer per il web della rassegna "Teatro inutile", che comprende anche la tessera socio 2016, da stampare, ritagliare e consegnare all'ingresso. Con la quota socio minima oltre a sostenere le attività dell'associazione si ottiene l'abbonamento per uno spettacolo/evento a scelta fra quelli proposti; salendo con il sostegno si potrà assistere a due/quattro spettacoli/eventi, mentre con la donazione massima si potrà seguire un laboratorio a scelta e l'intera stagione estiva di eventi/spettacoli.
La partecipazione agli spettacoli/eventi/laboratori sarà libera per chi non ha la possibilità di versare la quota sociale prevista.
Grazie.
mercoledì 15 giugno 2016
Gozzano remix
domenica 29 maggio 2016
Prove Aperte di "Gozzano Remix"
mercoledì 27 aprile 2016
"Il Sogno di una cosa chiamata Cinema"
Lunedì 25 Aprile ore 19,00 TEATRO TENDA in via Micetti 2, Tricase.
Presentazione del libro "ACCATTONE" edito da Cineteca di Bologna e Cinemazero.
Intervengono gli autori "Roberto Chiesi" e "Luciano De Giusti".
Intervengono gli autori "Roberto Chiesi" e "Luciano De Giusti".
A seguire proiezione del film "ACCATTONE"( Pier Paolo Pasolini 1961, 117')
mercoledì 6 gennaio 2016
martedì 14 luglio 2015
Hamlet porn suite(spettacolo inazionabile in tre disatti e spròlogo) è uno spettacolo scaturito da un lavoro di ricerca sui significanti, sulla coscienza e sulla percezione, smontaggio e rimontaggio della realtà, scavalcando la classica sequenzialità del tempo passato-presente-futuro(chronos) fino ad arrivare a comprenderlo nel senso nietzscheano di un futuro eterno passato(aiòn), passando attraverso gli effetti di superficie del linguaggio e dimensionali della filosofia di Gilles Deleuze;il porno(da non confondersi con la pornografia) è da intendersi come squalificazione del soggetto, cioè nella desoggettivazione e fusione del soggetto nell’oggetto, dunque senza più la possibilità di un io de-siderante, nell’unico oggetto possibile, immateriale, eterno ed infinito, ed in quanto tale unico soggetto: è ciò che avviene nelle estasi mistiche dei Santi;non vi è,dunque, alcuna possibilità di comunicazione, e l’azione, continuamente sgambettata, non può avvenire, così come nella vita quotidiana, se non nella sua sprogettazione in un atto di incoscienza, o, come avviene nell’Amleto di Shakespeare e Laforgue, a cui lo spettacolo in parte si ispira, l’azione è puramente de-pensata, senza che nulla avvenga se non nella mente dell’autore; Ancor di più in un simile contesto non vi è possibilità di finzione e di messa in scena, lo spettacolo è un mettere fuori dalla scena, creando con ciò un vuoto-matrice di ogni realtà.
martedì 21 aprile 2015
Teatro Laboratorio Aperto: da uno spazio vuoto delimitato da un ottagono, attraverso un percorso emotivo e da un non-testo è venuto fuori un Amleto.Un Amleto di comodo; da Shakespeare a Laforgue a Bene.Ci confrontiamo con il mondo Classico e scopriamo che questi, spogliato da tutti i significati (con cui si è provveduto a rivestirlo nel corso degli anni), è assolutamente sorprendente ed attuale.
Dal prossimo incontro iniziano le Prove Aperte* di " Hamlet Porn Suite (spettacolo inazionabile in tre disatti e sprologo)".
*Per chi fosse interessato a seguire le prove può venire a trovarci il mercoledì ed il sabato alle ore 19,00 — presso chiesa dei diavoli - Tricase (info: 3281569326 - dueluneteatrotenda@gmail.com - fb: dueluneteatrotenda).
Teatro Laboratorio Aperto. Il Corpo senza organi (A. Artaud).:un corpo senza organi-zzazione e grazie a ciò assolutamente libero e fluttuante; esso è il desiderio stesso in quanto riserva di produttività sempre pronta a generare nuove connessioni, rivoluzionando l'esistente in nome di un corpo ancora da fare e sempre a venire.
Teatro Laboratorio Aperto: Aiòn; L'attore rappresenta, ma ciò che egli rappresenta è sempre ancora futuro e già passato, mentre la sua rappresentazione è impassibile e si divide, si sdoppia, senza rompersi, senza agire, né patire. Il paradosso del commediante allora si fonda sull'istante in cui deve contemporaneamente anticipare, ritardare, sperare e ricordare. (Logica del senso - Gilles Deleuze)
martedì 25 novembre 2014
giovedì 24 luglio 2014
Una Storia con il Sud - video
Due Lune Teatro Tenda partecipa al premio "Una Storia con il Sud" di Fondazione con il Sud.Se ci vuoi sostenere collegati al tuo account Facebook,clicca sul link in basso, guarda il nostro video,e metti mi piace.Grazie!
http://www.esperienzeconilsud.it/unastoriaconilsud/2014/07/16/il-teatro-e-inutile-autoimprenditorialita-sociale-e-dialogo-delle-diversita/
http://www.esperienzeconilsud.it/unastoriaconilsud/2014/07/16/il-teatro-e-inutile-autoimprenditorialita-sociale-e-dialogo-delle-diversita/
domenica 13 luglio 2014
Lo stile e la linea artistica di DueLune TeatroTenda sono quelli di essere innovatori e portatori di valori per il bene comune nel nostro ambito d'azione. DueLune agisce ed è nella legalità, ma cerca di essere pioniere nella sua azione contro ciò che ritiene socialmente, eticamente e democraticamente ingiusto. La forza del cambiamento viene “dal basso”, dalla gente “comune e libera” che ogni giorno lavora e si sforza di tessere relazioni sociali civili in barba alle discriminazioni che stiamo subendo in questo periodo storico infausto. E’ a questa gente che noi chiediamo e diamo “supporto” attraverso l’incontro e lo scambio di idee.
mercoledì 9 luglio 2014
Una Storia con il Sud
Due Lune Teatro Tenda partecipa al premio "Una Storia con il Sud" di Fondazione con il Sud.Se ci vuoi sostenere collegati al tuo account Facebook, clicca sul link in basso, leggi la nostra storia e metti mi piace.Grazie!
http://www.esperienzeconilsud.it/unastoriaconilsud/2014/05/12/lecce-due-lune-teatro-tenda/
http://www.esperienzeconilsud.it/unastoriaconilsud/2014/05/12/lecce-due-lune-teatro-tenda/
mercoledì 4 giugno 2014
sabato 30 novembre 2013
Recitare è qualcosa che facciamo tutti ogni giorno e con un pò di impegno in più potremmo farlo tutti anche su di un palcoscenico davanti ad una platea.Tutti siamo in grado di fingere e lo facciamo in ogni istante della nostra vita;difficile è "non recitare", o almeno "fingere di non recitare", in pochi lo sanno fare, dovrebbe essere questa la vera finzione delle scene.Per cui non applaudo ad un attore? che recita ma a chi,almeno sul palco-oscenico, finge di non recitare!
venerdì 29 novembre 2013
ACAIT HORROR SUITE
E SE…FOSSI NATO A TRICASE? LABORATORIO AUDIOVISIVO E DI RICERCA
TEATRALE.PERCEZIONE E (RI)COSTRUZIONE DELLA REALTA’.
Laboratorio condotto da: Giovanni Probo
Dal 16 Settembre 2013 al 23
Novembre 2013
Installazione Audiovisiva + Spettacolo finale: 24 novembre 2013 – “ACAIT HORROR SUITE”
PREMESSA:
E se… fossi nato a Tricase? Vuol
essere “pensiero” libero e costruttivo,
una riflessione su quanto il contesto in cui si vive possa condizionare la
propria realizzazione e sulle difficoltà a perseguirla nella realtà odierna;
uno stato d’animo ormai diffuso, la convinzione che nel nostro territorio
valore e merito non bastino a soddisfare le proprie aspirazioni e la sensazione
che nulla sia cambiato rispetto al passato; ciò innesca un altro tema caldo che è quello della fuga
dalla propria terra come via per la realizzazione.Ma se scappare non è la
soluzione, bisogna adoperarsi per diventare cervelli in lotta e non in fuga,
sempre!
L’obiettivo è quello di iniziare
a percepire, immaginare e (ri)costruire il territorio di riferimento
cominciando col descrivere una mappa audiovisiva di comunità riscoprendo e
registrando “suoni e visioni”, partendo da uno studio di antropologia sonora e
attraverso un percorso di ricerca, smontaggio e rimontaggio della realtà immaginare,
mettere in scena e proporre il futuro dei luoghi, scavalcando la
classica e consequenziale percezione orizzontale della dimensione
temporale(passato-presente-futuro) fino ad
arrivare a comprenderla in senso
perpendicolare di eterno presente.
Nel laboratorio avviene un “libero” processo di
ricerca e sviluppo, nella direzione di un cambiamento.Sono le tappe principali
del processo dinamico che si compie attraverso il laboratorio:Ricercare il
linguaggio dei luoghi, i suoni, le visioni, il contatto autentico con sé, gli
altri, la natura.Frantumare la maschera fissa e stereotipata della
quotidianità, immedesimarsi in altro da sé;Ciò
equivale a fare vuoto interiore per giungere alla possibilità di
percepire e (ri)costruire la realtà con gli occhi dell’anima in modo da
stimolare la sorgente creativa interiore.
RELAZIONE FINALE:
Il laboratorio è stato un momento
e un luogo determinante nel concretizzare un processo creativo, attraverso lo
studio delle influenze culturali nei meccanismi percettivi della decodifica e
interpretazione delle immagini, dei suoni, delle cose e dei gesti in un
determinato contesto sociale, dove il corsista attraverso un percorso di
smontaggio e rimontaggio dei significati rispetto ai significanti ha preso
coscienza dell’in-significanza delle cose e dei gesti se non in funzione di un complesso sistema di
credenze, di pratiche rituali, di attribuzioni simboliche associate al proprio
contesto storico-culturale e nel senso dell’individuazione del proprio posto e ruolo, rispetto a questo,
nella dimensione spazio-temporale della
realtà così percepita, a volte senza avere uno scopo ben preciso, quale può
essere la produzione di uno spettacolo.
Il laboratorio, in definitiva è
stato, prima di divenire spettacolo, “microchirurgia del senso” e “analisi
plastica”(dell’organizzazione autonoma del piano espressivo di un
segnale sonoro e visivo), attraverso una
ricerca semiotica della pre-espressività
e della espressività dei diversi linguaggi, dei luoghi e dei fatti accaduti,
realizzata non tanto sul piano della manifestazione esplicata ma su quello di una realtà implicita.Un percorso
teatrale sperimentale e di ricerca che ha privilegiato una metodologia di
lavoro, in cui non spetta più solo al regista o al commediografo trasmettere
emozioni e passione ma dove la creatività e capacità di ogni partecipante si
fanno doti concrete, atte ad esprimere emozioni, a raccontare la storia dei
luoghi e a dare vita ai personaggi.
Questi aspetti, sono stati la
base degli obiettivi del laboratorio teatrale, e si può affermare che nella
nostra società lo spazio scenico, inteso quale luogo di improvvisazione
creativa è, senza dubbio, un’occasione per ridare validità al processo teatrale
rispetto al prodotto: grazie ad esso infatti, chi vuole fare un percorso di
ricerca, lo può fare attraverso la propria potenza espressiva, valorizzando le
proprie qualità individuali.
La metodologia usata nel
laboratorio, infatti, è stata quella di
avvicinarsi alla storia dei luoghi attraverso un percorso emozionale e
di “non-memoria”.In
questo senso, nella società dell’informazione, la possibilità di trascendere il
senso comune per riscoprire l’impulso creativo dell’anima di ciascuno, assume,
per ciascuna persona partecipante una forte connotazione di libertà di pensiero
e scambio di idee.Una metodologia, che ha fatto della diversità di ciascuno un
elemento fondamentale dal quale trarre spunto, per perfezionare la
rappresentazione della realtà attraverso lo smontaggio dei testi, realizzati
dai corsisti, in un evento poco codificato, ma potenzialmente denso di archetipi
e in-significati
liberamente creabili e in-interpretabili da parte dei
fruitori finali.
In questa direzione, diventa
sempre più necessaria e importante nella società, sempre più anonima e
spersonalizzata del duemila, in cui anche luoghi densi di memoria tendono ad
essere trasformati in “non-luoghi”, la proposta di luoghi
identificabili con quelli di un laboratorio teatrale, momento per eccellenza
dove l’intervento “con” le persone e non “sulle” persone, é la condizione
indispensabile per riconsegnare a queste, attraverso un percorso progettuale, il senso del protagonismo nella
ricostruzione delle “memorie” all’interno della società;
Quanto esposto sopra ci ha portato, infine, il desiderio di
“condividere” il percorso svolto attraverso la realizzazione di una installazione Artistica e la messa in (o)scena dello spettacolo “ACAIT HORROR SUITE”.
ACAIT HORROR SUITE è uno spettacolo di
teatro sperimentale e di ricerca sui luoghi, sulle persone e sui fatti dell'ex
manifattura tabacchi a Tricase.
È uno spettacolo
quasi senza trama, spesso sono solo la musica e le immagini che fanno da
registro unitario per lasciare che la mente spazi in un'area più libera;è il
risultato di un percorso emozionale e su considerazioni e riflessioni di
carattere universale, sviluppatosi all'interno del laboratorio:"E
se...fossi nato a Tricase?laboratorio audiovisivo e di ricerca
teatrale.Percezione e (ri)costruzione della realtà", svolto nei locali
dell'ex A.C.A.I.T a Tricase.
Lo spettacolo non si
limita alla «illustrazione» di un testo a monte, peraltro assente, ma utilizza
la “scrittura di scena”, l’attore
come estensione organica della “macchina attoriale” con i diversi
elementi che concorrono all’evento spettacolare (la scena e più in generale lo
spazio, il suono ovvero parola, rumori e musica, il gesto, le immagini, i
video, gli oggetti eccetera) modificandone e valorizzandone l’autonoma
forza poetica e in-significante, e
le diverse materialità e linguaggi.
Un teatro del dire e
non del detto, fare "teatro del già detto" sarebbe stato un ripetere
a memoria le parole di altri senza creatività.È l'attore, con la scrittura
di scena, a fare teatro hic et nunc.
Il testo, nel
percorso di ricerca, ha il medesimo valore di altri elementi come le luci, le
musiche,i suoni,i rumori, le quinte, il video, e l'attore ne è anche
l’artefice;In questo sta forse il principale pregio in contrapposizione con una
visione più tradizionale del teatro e dei percorsi di ricerca in genere, cioè la capacità di creare diversi livelli di
significato senza subordinare la creazione ad un senso univoco;esprime e
rappresenta il superamento della psicologia, la supremazia dello “sguardo
che ascolta”, e la creazione di un rapporto privilegiato con il
fruitore.L’enigmaticità e l’opacità del segno riverbera le preoccupazioni della
filosofia analitica e della riflessione su alcuni aspetti del pensiero: il
rapporto tra significante e significato.
L’installazione audio-visiva, che fa da
prologo allo spettacolo ed accoglie il
pubblico come in una sorta di foyer animato, rispecchia tutta la
filosofia del laboratorio e dello spettacolo descritta fin qui; una serie di immagini, simboli, parole e
suoni più o meno semplificate e più o meno direttamente legate ai pensieri, che
dunque simulano il processo della coscienza.
Un
processo di in-comunicazione così immaginato e realizzato,incomprensibile
per definizione utilizzando i canonici metri di significazione, risulta
prodigiosamente fruibile da tutti
e comprensibile tout-court su un piano di ascolto diverso, essendo tutto
affidato ai significanti e non al senso o
al significato, anche da persone che parlano lingue diverse, poiché
la babele linguistica viene risolta tutta nelle emozioni dei singoli suoni(che
comprende anche la musica e il dire) e delle immagini-visioni , e non nel senso.
Lo spettacolo va visto nella sua totalità;è
privo di interpretazioni ed è in-interpretabile.Qualsiasi
interpretazione ne decreta la fine, ed il fallimento della capacità dello
spettatore di essere posseduto nel suo abbandono a teatro.
Soltanto
essendo “posseduti” dallo spettacolo si scava nell’inconscio collettivo della
comunità ed affiorano, ricordi e memorie nella loro più totale, e a volte
tragica e orribile, genuinità.
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