Regia: Giovanni Probo
con: Giovanni Probo, Patrizia Bortone
E’ uno spettacolo scaturito da un lavoro di ricerca
sulla mente estatica,attraverso uno studio degli scritti
di Elvio Fachinelli;
l’estasi intesa come desoggettivazione e fusione
del soggetto nell’oggetto, dunque senza più la possibilità
di un io de-siderante, nell’unico oggetto possibile, im-materiale,
eterno ed infinito, ed in quanto tale unico soggetto:
è ciò che avviene nelle estasi mistiche dei santi. Non vi è, dunque,
alcuna possibilità di comunicazione, e l’azione non può avvenire
se non nella sua sprogettazione, in un atto di incoscienza
o, come avviene nell’Amleto di Shakespeare e Laforgue
a cui lo spettacolo si ispira, l’azione è puramente de-pensata,
senza che nulla avvenga se non nella mente dell’autore.
In un simile contesto non vi è alcuna possibilità di finzione
e di messa in scena, lo spettacolo è un mettere fuori dalla scena,
creando con ciò un vuoto-matrice di ogni realtà.