Sabato 10 novembre ore 21,30 - Teatro Tenda Due Lune, Tricase
Alice
in superficie è un gioco del senso e del non senso, un caos-cosmos,
dimensioni che si spiegano e si ritraggono in effetti non causali del
tempo, parole insolite, codici e decodificazioni; un contenuto ed un
contenitore psicoanalitico profondo che derivano da una precisa
necessità ed anche da un bisogno: trovare un linguaggio per ciò che non
può essere espresso in altra maniera.
Lo spettacolo, dal punto di vista filosofico, rappresenta un’ascesa
dalla profondità delle viscere (la caverna con le sue ombre), in cui
ogni corpo è mescolanza escremenziale del morto orale, verso la
superficie incorporea delle quasi cause che producono effetti/eventi
degli espressi e del divenire folle. La superficie è sempre continuo
spiegamento di profondità piegate; in superficie il linguaggio esplode,
le parole si rigonfiano, si spezzano e si ricompongono in nuovi
significanti in cerca di significati. L’evento in superficie è
l’espresso o l’attributo, dove si ha a che fare con il paradosso per cui
l'evento non è mai fuori dal linguaggio, non è uno stato di cose,
eppure deve avere un correlato reale.
Alice in superficie, infine, riverbera la dualità universale delle
cose, che richiama il tema del doppio e si inserisce quindi sulla
molteplicità del conflitto nella natura umana, che, nello spettacolo, si
esprime in un continuo ed ineffabile scambio di ruolo, in cui la
vittima è anche il carnefice. Una crisi del senso che ben rispecchia la
perdita d’identità tipica della società post moderna, e che fatica ad
accettare i nuovi paradigmi culturali che il processo di liberazione e
condivisione della personalità richiede.
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